La rete

“Passano gli anni e i ricordi, veloci, e tutto intorno cambia, ancor più velocemente; si dice che il mondo giri, e come tutte le cose che girano, per definizione, ricomincia da capo.
Ricordo i nostri nonni, quelli che non buttavano via niente, a parte il loro tempo, alla continua ricerca di qualcosa, che sarebbe potuto servire … a qualcuno.
Si fa un gran parlare di reti fra imprese, sembra che non siano mai esistite, l’uomo moderno, in crisi di soluzioni, per non sbagliare inventa ciò che già esiste. 
Noi di AC rispolveriamo il vecchio, stringendo alleanze più o meno forti fra noi, coscienti che ogni tipo di strappo causerebbe un danno per tutti.”

 

CHE COS’E’ APUANA CORPORATE

AC – La Fabbrica Diffusa è un progetto economico, etico e sociale, che prende vita sotto forma di rete fra imprese, aggregate in maniera informale.

La struttura è fondata sul principio della disintegrazione verticale delle funzioni aziendali: da una parte gli asset immateriali (coordinamento strategico, ricerca e marketing), in capo all’azienda capofila; dall’altra il saper fare artigiano, legato alla conoscenza della materia ed alle strutture produttive, distribuito su di una rete di collaborazioni esterne.

Il collante che giustifica l’esistenza della rete è rappresentato dal sistema dei valori che lega tra loro le imprese, trasmesso in trasparenza al mercato, e del quale il mercato stesso è garante.

APUANA CORPORATE è una comunità per il consumo consapevole, formata da produttori locali e consumatori globali, fondata sui principi della condivisione degli obiettivi e dei risultati, e sulla trasparenza delle connessioni che si vengono a creare tra i suoi membri; ne sono parte integrante piccole aziende artigiane, designer, ricercatori ed artisti.

A tutti loro AC si presenta con una duplice funzione: coordinare le singole abilità per trasformare ogni progetto in prodotto, e costruire fianco a fianco, mediante l’uso del marchio, un ponte verso i mercati più difficili e lontani.

AC è una rete fra uomini, e come tale imperfetta, solo la volontà, la solidarietà e il rispetto reciproco le permettono di esistere.

Visita il nostro blog, dove poter scaricare il manuale d’uso del modello organizzativo, pubblicato con licenza CC-SA (Creative Commons Share Alike), e contribuisci alla sua diffusione adottandone i principi operativi; se ce ne saranno le condizioni, saremo lieti di scambiare con te un link attraverso il quale entrerai a far parte della nostra community di innovatori sociali.

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MISSION, VISION E OBIETTIVI

Crediamo in un mondo nuovo, ad un’economia della conoscenza dove i valori etici rappresentino la regola e non una rara eccezione; la nostra mission è lo sviluppo economico e sociale del territorio nel quale operiamo, stimolando la cooperazione tra i vari membri della rete.
Il nostro obiettivo è quello di dimostrare che altre strade sono possibili, per accedere ad un mercato globalizzato che ha messo in discussione ogni nostra precedente certezza.

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COSA FAREMO

Faremo l’impossibile, per trasformare i nostri sogni in realtà; faremo scelte coraggiose, alla ricerca di percorsi alternativi che ci portino in un domani migliore; faremo della libertà la nostra bandiera e dell’indipendenza la nostra ragione di vita.

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IL MARCHIO

Il marchio AC rappresenta l’azienda capofila, con funzioni di coordinamento strategico, ricerca e marketing.
Grazie ad una serie di patrocini, collaborazioni ed iniziative ad ampia visibilità, ha l’obiettivo di rendere trasparenti le varie imprese che fanno parte della propria struttura produttiva, con l’idea che attraverso la valorizzazione del singolo si valorizzi l’insieme.

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LA RICERCA

Negli ultimi anni la finanza ha contaminato ogni cosa, la creatività, l’esperienza, l’intuito, tutto per trovare applicazione nel mondo reale deve essere trasformato in numeri, in grado di dimostrare a priori, di poter generare altri numeri.
Per noi la ricerca è rischio, il rischio è speranza e l’ignoto rappresenta l’unica certezza.
AC sperimenta, nuove strade per trovare nuove soluzioni a nuove sfide.
Serendipity e azione sono le nostre parole d’ordine.

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IL MERCATO

Il mercato, a forza di definirlo, ci siamo scordati che siamo noi, la gente comune è il mercato.

Quello di AC è un progetto che parte dal basso, sociale prima ancora che imprenditoriale … e il tutto, ancora una volta, si riduce ai valori.

In una mondo che della complessità sembra aver fatto la propria ragione di vita, la semplicità e la trasparenza sono il nostro più ambito punto di arrivo.

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LA GARANZIA DEL MADE IN ITALY’

Al fine di garantire l’acquirente finale riguardo all’autenticità di quanto commercializzato con il nostro marchio, è stato messo a punto un sistema formato da due documenti:

  • IL CERTIFICATO DI AUTENTICITA ARTIGIANALE, che accompagna il prodotto e sul quale è riportato un codice (SMPP);
  • IL CARTELLINO KAN BAN, in pratica un ordine di servizio interno che segue il prodotto, dal momento dell’ordine, gestito on line, alla produzione vera e propria, che avviene a più stadi in aziende con competenze differenti tra loro.

La vera innovazione però è il codice SMPP, che presente su entrambi i documenti e fisicamente impresso sul prodotto, ne certifica origine e filiera produttiva.

Autenticità-artigianale

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FATTO APPOSTA PER TE (MFY)

Il meccanismo denominato “Made for You”, applica i principi produttivi “Just in Time” della filosofia Toyota , ponendo l’accento più che sull’ottimizzazione delle scorte di magazzino sulla corretta gestione delle risorse naturali non rinnovabili, non avviando alla produzione nessun articolo se non quando già espressamente richiesto dal mercato.

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IL CODICE SMPP

Se hai appena acquistato un nostro prodotto e sei arrivato a questa pagina seguendo le istruzioni del “Certificato di Autenticità Artigianale” che lo accompagnava, contatta il nostro servizio clienti per ricevere copia dell’ordine di produzione interno (cartellino kan ban), attraverso il quale poter ricostruire l’intera filiera produttiva e visita le schede di artigiani e designers che hanno preso parte alla sua realizzazione.

Acronimo di Social Media Production Planning, il codice SMPP traccia inequivocabilmente ogni lotto avviato alla produzione, es. F002 4315 0002/x dove:

  • F, il primo carattere indica, secondo un database interno, il nome del designer a cui fà capo la proprietà intellettuale dell’oggetto prodotto;
  • 002, le tre cifre seguenti indicano il numero di progetto di quel designer, per cui ogni designer ha nel sistema 999 codici a disposizione, per la messa in produzione contemporanea di 999 differenti prodotti;
  • 4315, le quattro cifre centrali indicano settimana e anno di messa in produzione, questo dato è estremamente importante visto che testimonia la messa in produzione successivamente alla data di ricevimento dell’ordine (MFY);
  • 0002, le ultime quattro cifre indicano il numero di pezzi che compongono un dato lotto produttivo, andato in produzione nella settimana indicata dai quattro numeri precedenti;
  • in caso di ordini superiori alle 9999 unità, la lunghezza di questa stringa può variare rimanendo invariato il suo significato;
  • in casi particolari il codice può chiudersi con un altro simbolo alfabetico, il quale indica, che  per il solito prodotto (F002), nella solita settimana dell’anno (4315), indipendentemente dalle
    unità totali realizzate (nel caso citato 0002), la commessa è stata scorporata in più filiere parallele, che andranno comunque ampiamente descritte nella sezione “Note” del documento
    che accompagna la commessa nel suo percorso all’interno del circuito della Fabbrica Diffusa.

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IL SISTEMA DEI CARTELLINI KAN BAN

Lo strumento dei cartellini kanban risulta essere uno dei più semplici ed immediati sistemi di monitoraggio della produzione fra quelli implementabili in un percorso di LEAN MANUFACTURING; nel sistema originale lo spostamento dei semilavorati da un reparto all’altro per consentire le lavorazioni in sequenza, avviene in una stazione fisica di scambio denominata “supermarket”, centrale rispetto ai reparti, in cui i vari componenti sono costantemente accompagnati da dei cartellini identificativi, denominati appunto kan ban, sui quali viene volta per volta indicato lo stato di avanzamento delle lavorazioni e comunque sempre riportata l’intera sequenza delle lavorazioni a cui ogni singolo componente deve venire sottoposto, per andare a completare il prodotto finale.

Nell’applicazione del sistema SMPP alla sperimentazione di Fabbrica Diffusa “Apuana Corporate”, la stazione fisica di scambio (supermarket) è stata abolita, i semilavorati passano a cascata da un laboratorio artigiano all’altro, e la sequenza delle lavorazioni è monitorata virtualmente mediante un sistema di notifiche on line, che nell’obiettivo del contenimento dei costi nella fase di start up, avviene su delle pagine “gruppo segreto” di facebook (una per ogni prodotto in assortimento), con la possibilità di migrare su di un sistema proprietario nel momento in cui questa soluzione fosse ritenuta necessaria.

Vediamo assieme il contenuto del kanban nel SMPP

image1

 

  • in alto a sinistra, il codice del prodotto, settimana e anno di produzione, e alla voce “unità” le quantità da mettere in produzione;
  • sotto, un riquadro dove poter riportare ogni variazione o problema riscontrato nel ciclo produttivo, nell’ottica del monitoraggio e miglioramento continuo dei processi (keizen);
  • il alto a destra, il codice a barre del prodotto, per il suo riconoscimento mediante lettori automatici, ed un immagine dello stesso per un suo riconoscimento immediato;
  • sotto, la sequenza delle imprese che compongono la filiera produttiva, che si apre sempre con il nome del designer, e si chiude sempre con la spunta dell’addetto al controllo qualità.

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